Certificazione edifici: nuovi criteri per la sostenibilità in Umbria

12/10/2009 - E' stata emanata la nuova versione del Disciplinare tecnico per la valutazione delle caratteristiche di sostenibilità ambientale degli edifici.



Con questo strumento la Regione Umbria ha rivisto i criteri di certificazione improntandoli ad una maggiore applicabilità. Le attività degli ultimi mesi hanno quindi comportato una generale ricalibratura dei criteri che, pur mantenendo l'impianto originale iniziale, cercano di coniugare il rigore metodologico con le evidenze della realtà umbra.

Si conferma così una speciale attenzione per le tematiche dell'edilizia sostenibile da parte della Regione Umbria che ribadisce il suo ruolo di prima regione italiana a mettere operativamente a disposizione dei cittadini questo processo di qualificazione degli edifici residenziali. La Certificazione di Sostenibilità Ambientale degli Edifici (facoltativa per i privati ma obbligatoria per i soggetti pubblici), unitamente ai provvedimenti di tutela dell'ambiente e comfort abitativo già introdotti dalla L.R. 17/2008, pongono l'Umbria nel ruolo di leader nel settore della diffusione dei criteri dell'architettura sostenibile.

Uno degli elementi che maggiormente caratterizzano la legge è il procedimento di certificazione della compatibilità ambientale degli edifici, attivabile dai cittadini su base volontaria ed obbligatorio per gli interventi pubblici. Il livello di sostenibilità del fabbricato viene determinato utilizzando il Disciplinare tecnico approvato con D.G.R. 1322/09. Inoltre, per gli interventi sottoposti a certificazione, la legge prevede azioni di sostegno e incentivazione messe in atto sia dalla Regione che dagli Enti locali attraverso l'adozione di strumenti di agevolazione fiscale e finanziaria, nonchè l'assunzione di criteri di priorità in sede di finanziamento di programmi e progetti edilizi ed urbanistici. A questa situazione, che già veniva delineata nella L.R. 17/2008, si è aggiunta la L.R. 13/2009 che assegna i bonus volumetrici previsti dal "Piano Casa" a quegli edifici, nei casi di nuova realizzazione e di interventi di recupero, che si vedono attribuire in sede preliminare le Classi A o B della Certificazione di Sostenibilità Ambientale degli Edifici. In pratica la Certificazione di Sostenibilità Ambientale degli Edifici diventa sempre più un'opportunità ed il certificato rilasciato che verrà esposto sul fabbricato e ne accompagnerà i passaggi di proprietà si proporrà come un indicatore qualificante nel mercato immobiliare.

La L.R. 17/2008 ha introdotto inoltre importanti requisiti obbligatori di sostenibilità nel processo edilizio, rivolti alla salvaguardia della risorsa idrica, alla permeabilità dei suoli, alla tutela delle falde acquifere sotterrane da agenti inquinanti e al miglioramento delle prestazioni energetiche dei fabbricati. Le nuove costruzioni dovranno essere dotate di vasche di accumulo delle acque piovane per il loro riutilizzo in ambiti compatibili, riducendo così il consumo di acqua potabile. Saranno dotate di sistemi sia per la produzione di acqua calda che di energia elettrica e dovranno essere posizionate in modo da ottimizzare l'esposizione e l'apporto di energia solare. Le aree di pertinenza dovranno garantire elevati standard di permeabilità del suolo ed i parcheggi, sia pubblici che privati, dovranno essere dotati di sistemi per evitare la dispersione di oli e altre sostanze inquinanti nel sottosuolo.

Anche alla scala della pianificazione urbanistica vengono introdotti importanti criteri di sostenibilità, che passano prima di tutto attraverso una maggiore consapevolezza delle caratteristiche e delle criticità del territorio. A questo scopo la regione predispone e mette a disposizione dei comuni nuovi strumenti cartografici dedicati all'individuazione, tra l'altro, dei fattori di rischio ambientale sia di origine naturale che antropica, alla valutazione delle caratteristiche climatiche del territorio e alla definizione dei regimi delle acque. Nella realizzazione dei piani attuativi dovranno poi essere applicati, a livello di quartiere, i criteri di recupero delle acque piovane, di permeabilità dei suoli ecc. già applicati per i singoli edifici, con l'aggiunta di apposite indagini per ottenere livelli ottimali di soleggiamento dei fabbricati.

L'art. 4 della L.R. 17/08 definisce il Disciplinare Tecnico che si configura come lo strumento di valutazione delle prestazioni ambientali degli edifici residenziali, finalizzato al rilascio della Certificazione di Sostenibilità Ambientale degli Edifici. Il Disciplinare definisce una griglia di classificazione degli edifici residenziali con un punteggio associato a ciascun fabbricato e stabilisce la soglia minima sotto la quale non è previsto il rilascio della Certificazione; la classe costituisce riferimento per definire le priorità e graduare gli incentivi e le agevolazioni previste sia dalla L.R. 17/2008 che dalla L.R. 13/2009.

La valutazione dell'edificio si attua mediante la compilazione di 22 schede tecniche ispirate al "Protocollo Itaca", approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 15.01.04 e applicabile esclusivamente agli edifici con destinazione d'uso residenziale; le schede originali sono state adeguate alla realtà umbra, alla normativa regionale e nazionale ed è stato condotto un lavoro che ne favorisse l'applicabilità da parte degli addetti ai lavori rivedendo le scale di prestazione di ciascun criterio.

Le schede affrontano varie problematiche di tipo ambientale ed energetico dell'edificio da classificare, basandosi su cinque macro-aree di valutazione e su relativi sottocriteri che si sintetizzano nella pagina preposta sul sito ARPA UMBRIA.