31/12/2010 - Studio su uno degli aspetti rilevanti per i compiti istituzionali della Banca d'Italia e dell’Eurosistema
Nonostante le numerose riforme che hanno interessato il settore degli appalti pubblici negli ultimi anni, il sistema italiano è caratterizzato da un'elevata frammentazione ed esposto in misura considerevole ai rischi di collusione, corruzione e rinegoziazioni successive con gli aggiudicatari dei contratti. Carenze sono, inoltre, presenti sul piano della progettazione degli interventi. Tali aspetti di criticità sembrano in parte riconducibili all'attuale disciplina relativa all'affidamento di contratti di appalto di lavori pubblici, che non garantisce il corretto funzionamento dei meccanismi di selezione del contraente privato. Le indicazioni provenienti dalla letteratura economica e i confronti internazionali suggeriscono che miglioramenti potrebbero provenire da: i) l'eliminazione del ricorso a meccanismi di esclusione automatica delle offerte anomale, che ridurrebbe i rischi di collusione tra gli offerenti; ii) un accentramento delle valutazioni di anomalia delle offerte in capo a stazioni appaltanti di maggiori dimensioni e un innalzamento degli importi delle garanzie fideiussorie prestate dai soggetti aggiudicatari, che ridurrebbero i rischi di rinegoziazioni successive e di mancato completamento dell'opera; iii) un rafforzamento delle misure di contrasto ai fenomeni di corruzione, specie per quanto attiene ai controlli relativi alla sub-contrattazione; iv) una maggiore standardizzazione progettuale e, per gli appalti più complessi, il ricorso al dialogo competitivo.