Parere della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al decreto legge sviluppo

28/07/2011 - Duro il parere espresso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, anche se giunto con sommo ritardo, al decreto legge 13 maggio 2011, n.70 (decreto sviluppo), nella seduta della Conferenza Unificata del 7 luglio, poi rinviata, e approvato in ogni caso dalla Conferenza delle Regioni.




Una prima considerazione è stata posta dalle regioni sul piano del metodo alla luce della circostanza che il Governo ha utilizzato lo strumento del decreto legge per intervenire su molti settori di competenza concorrente o residuale delle Regioni, senza che sussistano i presupposti della decretazione d’urgenza e prescindendo da qualsiasi confronto con le Regioni. Peraltro, la decretazione d’urgenza presupporrebbe l’introduzione di norme immediatamente operative, mentre il decreto legge dispone continui rinvii alla fonte secondaria, con procedure in alcuni casi anche molto complesse, vanificando di fatto la possibilità di incidere immediatamente nei settori indicati.
Numerosi emendamenti sono stati presentati dalle Regioni a fronte delle numerose modifiche presenti nel decreto legge al codice dei contratti pubblici.


Parere Conferenza Regioni al decreto sviluppo _07072011 
Allegato emendamenti